Eccomi qui come nell’Arca di Noé.

Ho passato nove ore di questa giornata con chitarra in mano. Sono cosi stanco che l’unica cosa che riesco a fare é stare seduto sul divano destro in soggiorno, stupidamente lo sguardo fisso sullo schermo del portatile.  Mi viene in mente quando ero el liceo in Messico, e al mattino dovevo alzarmi alle sei, e avevo cosí tanto sonno che dopo la solita sgridata-della-mamma-dai-che-perdi-la-corriera riuscivo a malapena a sedermi sul letto, mettermi il calzino destro per poi passare i seguenti dieci minuti a fissare un punto qualsiasi del muro mentre il calzino sinistro disperava dondolando in mano.

E adesso, non bastandomi la stanchezza, c’é quel pirla di mio fratello nel messenger che continua a dirmi come erano buonissimi  (anche se un po’ unti) i tacos che ha mangiato oggi dalla zia. Che fame boia che ho. dovró decidere cosa stringe di piú. se le trippe o le ciglie. Boh e poi boh. tutto quanto.